Il passato si scontra col presente e ne scaturiscono scenari decisamente nuovi rispetto al mercato immobiliare a cui siamo stati abituati nel periodo che ormai viene riconosciuto, manco fosse un’era geologica come il Giurassico, pre-covid19.

A tale proposito l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il consueto rapporto trimestrale sulle compravendite residenziali (e non solo). Ne scaturisce uno scenario, relativo al primo trimestre 2020, non certo entusiasmante e in parte già condizionato dall’inizio dell’emergenza Covid19.

Il calo dei volumi di compravendita nel settore residenziale, in atto dal 2014, subisce un brusco arresto nel primo trimestre del 2020, con il tasso tendenziale che registra un calo pari a -15,5%, vale a dire oltre 14 mila transazioni in meno rispetto all’omologo trimestre del 2019. Il dato peggiore è del Sud (-16,2%), mentre il Centro ha realizzato il risultato migliore, benché negativo anch’esso (-14,4%).

Ulteriori studi di settore rivelano come l’Ecobonus e il Sismabonus, inseriti nel decreto Rilancio del governo con detrazioni fino al 110% e attivi a partire dall’1 Luglio 2020, dovrebbero spingere in modo deciso il mercato delle ristrutturazioni. Quindi il mercato immobiliare potrebbe trarre nuova linfa indirettamente dal provvedimento. Un altro dato interessante, scaturito dal post-pandemia, è il trend di ricerca di abitazioni sempre più grandi, più abitabili e vivibili. Evidenti le ragioni che spingono gli acquirenti in questa direzione: la paura di nuove reclusioni forzate con l’esigenza di spazi abitativi più grandi e confortevoli dove trascorrerle e anche l’esigenza, per chi ormai fa sempre più smart working, di ritagliarsi uno spazio lavorativo autonomo tra le pareti domestiche. Quindi i vari osservatori rivelano come ci sia una crescita di domande per i trilolocali a scapito di bifocali e soluzioni abitative di metrature inferiori.